Made in New York
Made in New York vuole fare il punto sulla detonazione creativa, su quel breve periodo che plasmò molteplici conseguenze dentro e fuori gli Stati Uniti. Era chiaro che il fenomeno urbano si sarebbe esteso in forme non sempre gestibili, che le attitudini degli apripista avrebbero originato un sistema complesso, calibrato a misura da alcuni (Barbara Kruger e Jenny Holzer incarnano il giusto passaggio da quel momento antagonista a un’evoluzione istituzionale della pratica urbana), mortificato da altri che non hanno rinnovato il profilo linguistico dei progetti. Per capire il presente globale era necessario mappare quelle fondamenta con il contributo di alcuni protagonisti, in particolare Keith Haring e Paolo Buggiani, due visionari che hanno tracciato i binari portanti della Street Art.
New York, primi anni ‘80. Keith Harring e Paolo Buggiani si conoscono nel cortocircuito che mescolava ambientazioni urbane a sperimentazione artistica. L’italiano percepisce la genialità e il talento di Harring e, collezionista ante litteram, stacca dai muri – salvandole – le opere dell’americano, del quale proprio quest’anno ricorrono i trent’anni dalla scomparsa, una cinquantina di Subway drawings, le prime opere in gessetto realizzate sulle affissioni nere che coprivano le pubblicità scadute. Il volume racconta questa storia, catalognado circa 20 opere originali di Haring, realizzate sui muri della metropolitana newyorkese tra il 1981 e il 1983. Ad ampliare il percorso oltre 30 pezzi di Buggiani sui suoi progetti a New York, un documento unico per attraversare simbolicamente la città e tracciare la mappa di azioni e opere ormai estinte.
Anno: 2021 | Lingua: IT/EN |
Formato: 28 x 24 cm | Prezzo: € 25,00 |
Pagine: 160 riccamente illustrate | Cod: 978-88-6373-824-7 |
Collana: Cataloghi |