Da Cambiaso a Magnasco
Genova è una città che può essere raccontata anche attraverso una serie di ritratti di persone che l’hanno vissuta: i selfie di un tempo, li si potrebbe definire in modo anacronistico e banalizzante.
I ritratti, in effetti, rappresentano molto di più dell’immagine di qualcuno fissata nel tempo. Sono testi semantici di fascinosa complessità che recano in sé, oltre ai caratteri fisionomici dell’effigiato, anche una quantità di messaggi, diretti o nascosti. Far sfilare i ritratti nelle sale di Palazzo Grimaldi della Meridiana per la mostra – curata da Anna Orlando – Da Cambiaso a Magnasco. Sguardi genovesi – una quarantina tra dogi, senatori, cardinali, capitani, condottieri, poeti, dame e bambini, moltissimi dei quali mai usciti dalla casa di chi li presta – significa mettersi in ascolto di quei messaggi che le loro immagini contengono. Messaggi che si fanno più complessi, ma anche più intriganti, nel caso di ritratti “in veste di”, dove gli artisti sfruttano le potenzialità dell’alfabeto allegorico barocco per parlare di un Apollo che significa bellezza, di un Meleagro che significa coraggio e determinazione, di una Cleopatra che significa ricchezza ma anche noncuranza dei beni materiali. Di particolare rilievo è lo studio di Michela Cucicea su abiti, accessori e acconciature dei personaggi esposti: un vademecum che permette di immergersi nel mondo della moda del tempo, con non pochi elementi di grande aiuto anche per la storia dell’arte. Il catalogo vede coinvolti 10 studiosi oltre alle curatrici.
Anno: 2020 | Lingua: IT |
Formato: 21,5x21,5 cm | Prezzo: € 32,00 |
Pagine: 336 riccamente illustrate | Cod: 978-88-6373-696-0 |
Collana: Cataloghi |