Stravaganze e bizzarrie
Tra i tesori che gli Este ci hanno lasciato non ci sono solo importanti dipinti e sculture di noti maestri, ma c’è anche una ricchissima collezione di arti decorative. Sono oggetti questi che spesso avevano funzionalità fittizie: coppe da cui nessuno mai bevve, vassoi che nessuno mai portò in tavola, brocche sempre asciutte, coltelli e cucchiai rimasti in vetrina. Oggetti creati a scopo ornamentale ovvero per ricordare le meraviglie del mondo, sia naturali che artificiali. Madreperle, noci di cocco, conchiglie, zucche incise, pietre semipreziose, materiali rari, esotici. Tutti apprezzati e subordinati a una lussuosa domesticità che serviva a ordinare un mondo nuovo e in espansione.
Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVIII, gli Europei spinsero i loro galeoni attraverso gli oceani in cerca di nuove rotte commerciali. Naturalisti, filosofi e i loro prìncipi cominciarono a raccogliere e collezionare oggetti che rappresentassero questo mondo in espansione, improvvisamente più grande, più ricco e più vario. Nacquero così le wunderkammern o camere delle meraviglie dove il mondo veniva guardato, studiato, capito, e ordinato secondo nuove tassonomie.
Gli oggetti descritti in questo volume sono parte di questa cultura materiale che ci rimanda allo stupore del continente europeo di fronte a un mondo nuovo e al desiderio di possesso che presto trasformò la meraviglia in espansione egemonica.
Anno: 2022 | Lingua: IT |
Formato: 16,8 x 24 cm | Prezzo: € 18,00 |
Pagine: 184 riccamente illustrate | Cod: 978-88-6373-846-9 |
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